Il Presepe di Greccio è la tredicesima scena delle Storie di san Francesco, attribuite a Giotto, nella Basilica superiore di Assisi.

Il significato del Presepe

Gian Maria Zaccone

La costruzione del presepe nelle nostre case si lega ad una antica tradizione cattolica di pietà, le cui origini, spirituali se non strettamente storiche – esistono più antiche rappresentazioni tridimensionali della Natività - si fanno risalire alla luminosa figura di san Francesco d’Assisi.  È noto a tutti che la sera del 24 dicembre 1223 il Poverello volle ricostruire, con il permesso del Papa, la scena della natività di Betlemme per la celebrazione della Santa Messa in una grotta nei dintorni di Greccio in Umbria.

La narrazione che ci viene fatta dell’evento dal primo biografo del Santo ci restituisce tutta la sua profonda saggezza spirituale e teologica, come anche il tenero amore per Gesù Cristo, nel mistero del Dio incarnato. L’intento dell’iniziativa di san Francesco viene così spiegato dal biografo:

Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello (Cel I, 30).

Voleva dunque che la sua ricostruzione consentisse di meditare sulla straordinarietà dell’inaudita scelta fatta da Dio di farsi uomo:

Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato (Gaudium et Spes, 22), venendo al mondo in estrema disagiatezza e povertà. Lui da cui tutto proviene e a cui tutto appartiene “da ricco che era si è fatto povero” (2 Cor 8,9).

Ecco il senso del presepe.

Ecco la ragione per cui nel tempo la tradizione del presepe si è consolidata, grazie ad altre sante figure come san Gaetano da Thiene, che diede impulso alla costruzione del presepe anche nelle case, ed alle esortazioni dei nostri Sommi Pontefici, che hanno richiamato l’importanza di questo segno per la meditazione sul mistero dell’incarnazione

Perché il presepio ravviva la memoria del grande avvenimento, la nascita di Gesù, il Salvatore, il Figlio di Dio fatto uomo; e poi perché il presepio rappresenta con candida e ingenua semplicità il quadro di Betlemme; e diventa una scena evangelica, diventa una lezione di spirito cristiano, un messaggio di costume.  Il presepio ci dice come Gesù ha voluto entrare nel mondo: povero, piccolo, respinto dai cultori dei così detti valori della terra; è venuto in modo che i Poveri, i Piccoli, i reietti lo potessero avvicinare per primi; è venuto per farsi uno dei nostri, togliendo ogni distanza, ogni ostacolo, ogni timore; e dandoci subito un soffio celeste di incomparabile bellezza e di sovrana letizia: gloria a Dio, pace agli uomini (san Paolo VI).

Francesco volle che la sua ricostruzione non fosse spettacolo, ricordo di un evento avvenuto nel passato, ma testimonianza della presenza del Signore tra noi, ogni giorno sino alla fine dei tempi, anche sensibilmente sotto l’aspetto del pane e del vino nel mistero eucaristico. Per questo motivo volle che l’ambiente da lui ricostruito facesse solo da cornice alla liturgia eucaristica, nella quale si rinnova il sacrificio del Signore offerto a Dio per noi, presente nell’Eucarestia “fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione” (Presbyterorum Ordinis, 5).

Dunque, il presepe è stato e deve restare solo uno strumento, ma uno strumento utile per condurre alla catechesi sul mistero dell’incarnazione, centro della nostra fede.

Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo (Francesco).

Strumento comprensibile soprattutto per i bambini, ma che deve coinvolgere tutta la famiglia per affrontare insieme in modo agevole un tema tanto complesso quanto fondamentale:

Costruire il Presepe in casa può rivelarsi un modo semplice, ma efficace di presentare la fede per trasmetterla ai propri figli. Il Presepe ci aiuta a contemplare il mistero dell’amore di Dio che si è rivelato nella povertà e nella semplicità della grotta di Betlemme. (Benedetto XVI).

Pastore Benino in terracotta policroma (Marco e Giuseppe Ferrigno, artigiani della terracotta napoletana).